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Castellina Marittima
Forse villaggio di origini etrusche come documentano alcuni reperti archeologici, Castellina fu castello signorile, documentato dal 1276, facente parte della pieve di San Giovanni di Camajano (Castelnuovo della Misericordia).
Il castello fu venduto alla Repubblica di Pisa da Ildebrandono di Sovana. Nel 1406 si sottomise a Firenze con il resto della campagna pisana. Nel 1628 i Medici la elevano a feudo granducale col titolo di marchesato concesso a un ramo collaterale degli stessi Medici, la cui estensione andava dal fiume Fine fino a Monte Vaso con il centro di Pomaia.
Accolse nel 1860 con voto unanime l'annessione al regno d'Italia. Storicamente ebbe attività eminentemente agricole con la produzione soprattutto di cereali, impoverendo gran parte del suo territorio ricco di foreste di cerri e boschi. All'inizio del XIX secolo fu aperta un cava di alabastro.
Il paese di Castellina Marittima è stato famoso, fino alla prima parte del secolo scorso, per l'escavazione dell'alabastro, usato dagli artigiani locali e della vicina città di Volterra, per la produzione di splendide opere d'arte. Nel centro del paese, in splendida posizione panoramica, è situato l'Ecomuseo dell'alabastro (ex palazzo Opera Pia).
Chiesa di San Bartolomeo a Pastina
Come altri edifici religiosi della zona, nel corso dei secoli ha subito varie trasformazioni. Una lapide sulla facciata segnala che fu ricostruita nel1839 per volere del granduca Leopoldo II e degli abitanti del luogo. La chiesa era di fondazione medievale, e nel tardo Trecento dipendeva dalla pieve di Sant'Angelo a Santa Luce; nel 1576 era stata riedificata. Danneggiata gravemente dalla guerra nel 1944, col concorso del popolo fu nuovamente restaurata e riaperta al culto.L'interno, di linea molto semplice, è ad una navata con transetto; all'altare di destra si conserva una tela del primo Seicento, malridotta per le cadute di colore, ma di un certo interesse, che raffigura la Madonna con i Santi Sebastiano, Lucia e Rocco.
Chiesa di Santa Lucia
La chiesa di Santa Lucia si trova a Santa Luce.
Nel 1372 è ricordata come succursale della vicina pieve di Sant'Angelo.L'edificio è caratterizzato da un poderoso campanile e da un tiburio ottagonale. Un rifacimento ottocentesco, forse dovuto al terremoto del 1846, ha articolato l'interno in tre navate così che, pur non essendo di grandi dimensioni, la chiesa dà un'impressione di monumentalità. Un precedente restauro del 1755 è ricordato da un'iscrizione incisa su una pietra sullo spigolo esterno sinistro.
Nella chiesa si conservano un frammento di tavola quattrocentesca con la Madonna e il Bambino, e un monumento in marmo bianco che commemora in forme neoclassiche e con un bel corredo di elementi simbolici il santalucese Vincenzo Giuseppe Totti, morto nel 1858 in un'epidemia di colera.
Pieve di Santa Maria Assunta e di Sant'Angelo
La pieve di Santa Maria Assunta e di Sant'Angelo si trova a Pieve Santa Luce, nel comune di Santa Luce.
Le notizie sull'origine di questa pieve sono incerte. Pare che la prima menzione risalga all'anno 770 quando risulta sottoposta alla pieve lucchese di Gello Mattaccino; nell'802 è segnalata come pieve compresa nella diocesi pisana. L'edificio attuale, ad una sola navata, è il frutto della ricostruzione quasi integrale avvenuta in seguito al sisma del 1846.
La pieve aveva due navate, ciascuna con un ingresso, di cui solo la maggiore terminava con un'abside, sopravvissuta, così come la base del campanile; queste parti originarie sono da riferire al XII secolo. Lungo il vialetto d'accesso alla chiesa sono oggi sistemati i capitelli ed altre sculture medievali e l'ottagonale fonte battesimale monolitico. Nell'interno si conserva una terracotta robbiana.
La Riserva naturale provinciale Lago di Santa Luce
è un'area protetta di 278 ettari situata nel comune di Santa Luce, in provincia di Pisa.
L'area è situata a circa 6 km dal capoluogo comunale e comprende l'omonimo lago artificiale e una fascia di terreno agricolo circostante. È stata istituita nel 2000 su deliberazione del consiglio provinciale allo scopo di favorire la conservazione dell'avifauna, con particolare riguardo alle specie migratorie. Dal 2009 l'area è stata designata come Sito di importanza comunitaria dalla Regione Toscana.
Nella riserva sono state censite oltre 150 specie tra le quali va segnalata la Moretta tabaccata, classificata come NT ("prossimo alla minaccia") nella lista rossa IUCN.
La pieve di San Giovanni Decollato
Si trova a Castellina Marittima.
Fu costruita nel primo decennio del Settecento dopo l'abbandono e il relativo trasferimento del fonte e del titolo dalla pieve di San Giovanni Battista, fuori Castellina, nella nuova parrocchiale.
L'edificio settecentesco è una costruzione a capanna con doppio timpano, al culmine della facciata e sul portale d'ingresso, sorretti da semplici paraste imitanti la pietra serena. Nell'interno, devastato da una granata durante l'ultimo conflitto mondiale, sono ancora visibili due bellissime colonne in alabastro che facevano parte del vecchio altare e un crocifisso in legno del secolo XVII.
Le Due Badie
Sono situate nel comune di Castellina Marittima.
Edificate in un ambiente caratterizzato da forti aree boschive che ne fece in passato terreno ideale per la vita cenobitica ed eremitica, le Due Badie traggono origine da due distinti monasteri situati in un luogo anticamente detto Moxi: uno era dedicato al Salvatore e l'altro a Santa Maria, San Quirico e San Torpé, chiamato più comunemente San Quirico a Moxi o anche 'delle Colline'.
Costruiti intorno all'anno mille, gli edifici erano ancora in buono stato di conservazione nel 1598, ma privi di monaci.
Oggi i ruderi della Badia di San Quirico sono quasi totalmente scomparsi tra la vegetazione, mentre la Badia di San Salvatore, sul poggio della Dispensa, conserva ancora porzioni di mura della chiesa, fabbricata con grandi pietre quadrate, e parte della facciata spartita a pilastri e a strisce di marmo bianco e di serpentino con capitelli rozzamente scolpiti.
L'Ecomuseo dell'alabastro
è la riscoperta, la riproposizione e la valorizzazione, sul territorio e nel tempo, di attività millenarie e delle civiltà che sono state presenti in epoca passata; le attività dell' escavazione, della lavorazione e della commercializzazione dell'alabastro a cominciare degli Etruschi, attraverso il Medioevo e il Rinascimento, fino ad oggi: questo è l' Ecomuseo.
L'Ecomuseo dell'Alabastro si sviluppa nella Provincia di Pisa in un'area costituita essenzialmente dai comuni di Castellina M.ma, Santa Luce e Volterra. In particolare i Comuni di Castellina e Santa Luce sono stati nel passato caratterizzati dalla presenza di cave lungo il torrente Marmolaio, che costituisce un tratto di confine tra le due comunità. Giacimenti di questa pietra interessano a diverso titolo anche i centri di Riparbella, Montecatini Val di Cecina e Volterra.
Monteforti (o Monteforte)
è stata una frazione del comune di Santa Luce, in provincia di Pisa, oggi completamente disabitata.Un tempo rinomato centro agricolo, Monteforti sorge ai bordi di un rilievo collinare assai elevato, a ridosso di ampie macchie mediterranee ricche di legname. Dagli anni settanta del XX secolo è completamente disabitato. La strada che vi porta è in pessimo stato e può essere percorso solo da mezzi adeguati.Del borgo oggi rimane la strada principale ed i resti del santuario dedicato alla Beata Vergine Maria, eretto in stile barocco tra XVII e XVIII secolo. Fino al secondo dopoguerra era meta di pellegrinaggio e luogo di importanti festività mariane. Da alcuni anni si organizzano processioni il 13 maggio (ricorrenza della Madonna di Fatima) a piedi in occasione della festa della Madonna nella speranza di poter avviare qualche azione di conservazione del borgo, messo a rischio dal carattere franoso del colle su cui sorge.
Istituto Lama Tzong Khapa
Situato a Santa Luce, nella frazione Pomaia, in provincia di Pisa, l' istituto fu fondato da Lama Yeshe nel 1977, dopo averne visitato personalmente l' antica villa preesistente. Parte della Fondazione per la Preservazione della Tradizione Mahayana, esso prende il nome da Lama Tzong Khapa, autorevole insegnante del Buddhismo tibetano vissuto tra il XIV e il XV secolo. Attualmente il centro organizza numerosi corsi di Dharma e meditazione tibetani, e possiede un' importante biblioteca. Lama Yeshe vi si recava spesso per tenere insegnamenti insieme al discepolo Lama Zopa, analogamente al XIV Dalai Lama. Dal 1980 al 2007 è stato retto da Ghesce Ciampa Gyatso, mentre attualmente è sotto la guida di Ghesce Tenzin Tenphel. La pratica di queste antiche religioni-filosofie coinvolge circa 200 mila fedeli e molti nomi celebri tra cui Marco Columbro, Carla Gravina, Roberto Baggio e Sabina Guzzanti, questi ultimi aderenti al movimento di origine giapponese «Soka Gakkai». L'Istituto è uno dei poli per il buddismo tibetano in Europa ed è stato visitato più volte dal Dalai Lama e da Richard Gere.
Castello Pasquini
si erge a Castiglioncello, nel comune di Rosignano Marittimo, a breve distanza dalla stazione ferroviaria della frazione.
Il castello Pasquini fu costruito a partire dal 1889 come residenza del barone Lazzaro Patrone, che al contempo aveva acquistato vasti appezzamenti di terreno da Diego Martelli. Durante i lavori furono pertanto demoliti i vecchi edifici della passata proprietà, mentre i terreni agricoli furono trasformati in un rigoglioso parco d'impronta romantica.
Il castello, realizzato ad imitazione delle costruzioni medioevali, fu affiancato dalla casa del casiere, in stile neogotico, e da una cappella decorata secondo le tendenze eclettiche.
Inoltre, il barone Patrone offrì parte dei propri terreni per la costruzione della stazione ferroviaria di Castiglioncello, a patto che il fabbricato viaggiatori riprendesse lo stile del castello al fine di armonizzarsi con esso. Il medesimo barone si interessò anche dello sviluppo dell'intera località, ma i suoi progetti, come quello dell'ippodromo, non ebbero seguito.
Nel 1938 il castello fu ceduto ad altri proprietari ed intorno agli anni quaranta fu acquistato dalla famiglia Pasquini. Dopo un periodo di abbandono, nel 1981, divenne proprietà dell'amministrazione comunale di Rosignano Marittimo, che col tempo ne ha fatto il centro di una serie di manifestazioni ed eventi culturali, come il Premio Letterario Castiglioncello-Costa degli Etruschi.













